A Sauze d'Oulx abbiamo una nuova scuola, bella, sicura e sostenibile
Il Sindaco Mauro Meneguzzi, il 18 settembre ha consegnato le chiavi della nuova scuola alla nostra Dirigente scolastica, alla presenza dei Sindaci dell'Alta Valle, del Presidente dell'Unione dei Comuni, del vicesindaco della Città Metropolitana, del Presidente della Regione, del Prefetto, di molti rappresentanti delle Forze dell'Ordine e dell'Esercito, della Dirigente provinciale dell'Ufficio scolastico, Tecla Riverso, del Direttore dell'Ufficio scolastico del Piemonte, Stefano Suraniti e del Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha onorato il Comune di Sauze d'Oulx con la sua presenza.
Questo il discorso di saluto della Dirigente scolastica Barbara Debernardi.
Grazie Signor Sindaco
Anch’io mi unisco ai ringraziamenti al Signor Ministro e a tutte le autorità che hanno voluto essere presenti in questa giornata per noi così speciale e vi dò il benvenuto in una delle 11 scuole di montagna che compongono la Direzione Didattica Lambert, che ho l’impegno e il privilegio di dirigere.
Vi presento la comunità scolastica di Sauze d’Oulx e la delegazione delle bambine e dei bambini della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria in rappresentanza di tutti i loro compagni.
In accordo con le docenti abbiamo infatti deciso di lasciare a casa i bambini di 3 anni, che cominceranno il loro cammino scolastico solo lunedì prossimo.
Mancano inoltre i bambini che con le loro famiglie stanno tornando solo in questi giorni dalle vacanze, avendo lavorato nel settore del turismo fino a fine agosto, e tutti i compagni che arriveranno a novembre con i genitori lavoratori stagionali (maestri di sci, allenatori, addetti alle piste…) e i giovani allievi atleti che saliranno quassù per meglio conciliare scuola e sport e che resteranno con noi fino ad aprile.
E adesso, fatte le presentazioni, permettetemi di ringraziare l'Amministrazione comunale per il dono alla collettività di una scuola così bella.
A qualcuno potrebbe sembrare una follia investire così tanto per così pochi bambini.
Si tratta invece di un atto di coraggio, di responsabilità e di lungimiranza che va ben oltre la necessità di garantire il diritto all'istruzione sancito dalla Costituzione.
Costruire una nuova scuola in montagna significa tutelare un territorio fragile e garantire un presidio stabile non solo educativo, ma sociale e culturale.
Perché una montagna sicura, curata, tutelata e tutelante anche per chi vive più a valle, è una montagna stabilmente abitata.
Il Rapporto sulla montagna 2025 curato dall'UNCEM ci dice che i giovani stanno pian piano tornando ad abitare le montagne.
Ma questo accade solo se in montagna vengono garantiti, con la stessa dignità e la stessa attenzione riservata alle aree urbane, i servizi essenziali. La scuola in primo luogo.
Per questo ringrazio il Sindaco, l'Amministrazione e tutto lo staff di tecnici e professionisti che oggi ci regalano una scuola nuova, attenta al benessere della comunità che la abiterà e attenta all'ambiente che la ospita.
E ringrazio tutte le Autorità e il Ministro, che con la loro presenza contribuiscono ad accendere una luce sui bisogni della montagna e delle scuole di montagna.
Perché non basta avere un edificio bellissimo ed innovativo.
Servono insegnanti, motivati a lavorare in alto e non rassegnati a trascorrere quassù un breve periodo, in attesa di una sistemazione più comoda e cittadina.
Serve personale scolastico in proporzione adeguata.
Serve una politica capace di comprendere che quassù occorre adottare una logica dei numeri profondamente differente rispetto a quella di pianura.
Serve una intera comunità educante, di cui le famiglie sono parte integrante.
E servono soprattutto le bambine e i bambini. Sono loro che rendono la scuola davvero una cosa viva, capace di sorriso e di futuro.
E proprio perché la scuola è principalmente loro, a loro adesso lascio la voce.
Signor Ministro, i bambini e le bambine di Sauze d’Oulx vogliono darle il loro benvenuto con una danza e con una canzone speciale.
Le nostre scuole sono collocate in terra di minoranza linguistica.
Oltre all’inglese, che per qualcuno di loro è lingua madre, studiano fin dai primi anni il francese e il patois occitano.
Il canto che vi presentano è proprio l’inno occitano e ci è sembrato particolarmente adatto in queste giornate in cui si sente tanto parlare di guerra, perché è un inno che parla d’amore.
Il testo infatti dice: “davanti alla mia finestra c’è un uccellino, che canta tutta la notte, ma non canta per me. Canta per la mia amata che è lontana da me. Quelle montagne che tanto alte sono, mi impediscono di vedere dove è il mio amore. Abbassatevi montagne! Pianure alzatevi! Così che io possa vedere dove è il mio amore.”
da Segreteria
del venerdì, 19 settembre 2025